Victoria Kent Siano fu un’avvocata, politica e deputata spagnola. Personaggio di riferimento del Ventesimo secolo per il suo instancabile impegno politico e sociale e figura chiave nel dibattito sul suffragio universale avvenuto durante la Seconda Repubblica spagnola.
Victoria Kent nacque il 6 marzo 1891 a Málaga. La sua famiglia era considerata liberale e i genitori avevano una mentalità aperta per i tempi. Suo padre, José O’Kent Román, era un commerciante di origine inglese, e sua madre, María Siano González, era una casalinga di origine italiana. I primi anni della sua vita non andò a scuola e sua madre fu la sua insegnante. In un’intervista del 1977 spiegò perché: “Ero triste a scuola e non volevo stare da sola. Tornavo a casa e non volevo mangiare e il medico disse di non portarmi più a scuola. Mia madre mi ha insegnato le prime cose dell’educazione”. Studiò l’insegnamento elementare a Malaga nel 1906 e poi, andò a Madrid per continuare la sua formazione.
L’infanzia e la gioventù di Victoria Kent trascorrono durante il regno di Alfonso XIII (1886-1931), che agonizzava dopo la perdita delle colonie d’oltremare, l’incapacità di creare una monarchia parlamentare, la crescita del nazionalismo e del movimento operaio e la caduta della dittatura con la quale aveva unito il suo futuro.
Nel 1917 Victoria va nella capitale a studiare nel liceo di San Isidro, dove fu ben ricevuta. Si stabilì nella Residenza delle Signorine di Madrid, dove la direttrice era Maria de Maeztu, una donna che influenzò molto il pensiero di Victoria, e che era anche presidente del Lyceum Club femminile, un’associazione di donne. Nel 1920 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. Alcuni dei suoi professori furono persone importanti come Jiménez de Asúa o Felipe Sánchez-Román.
Victoria fu anche bibliotecaria della residenza e con questo pagava le sue spese e sosteneva la sua vita a Madrid. In questo tempo conosce Clara Campoamor. Si conoscono nella residenza e insieme creano probabilmente la prima associazione per donne universitarie.
Victoria Kent fu la prima donna ad aprire uno studio legale in Spagna oltre ad essere stata la prima donna a esercitare la professione di avvocata davanti a un tribunale in difesa del politico Álvaro de Albornoz, accusato di ribellione. Nel 1931 fu nominata direttrice delle carceri, ricoprendo quella carica per poco più di un anno. Durante questo periodo, effettuò varie riforme che hanno contribuito a umanizzare il sistema carcerario, come l’eliminazione delle catene, il miglioramento dell’alimentazione dei prigionieri e la creazione di un carcere femminile senza celle di punizione.
Nel 1931, a seguito di una mobilitazione popolare dopo la vittoria dei candidati repubblicani alle elezioni municipali, fu proclamata la Seconda Repubblica (1931-1936). Sebbene sia nata piena di illusioni e idee di progresso, la repubblica dovette affrontare numerosi problemi, come la proclamazione della Repubblica catalana, l’incendio di conventi, l’instabilità del governo, gli scioperi generali, la rivoluzione socialista e i tentativi di colpo militare, l’ultimo dei quali portò alla guerra civile (1936-1939) e alla dittatura del generale Franco (1939-1975).
Victoria fu eletta nel 1931 nelle corti repubblicane grazie alla sua pertinenza al Partido Republicano Radical Socialista. C’erano altre due donne nel Congreso de los Diputados: Margarita Nelken e Clara Campoamor. Le tre donne potevano essere elette ma non potevano votare, visto che in quegli anni il voto non era riconosciuto alle donne. Nel ‘31 si discusse la modifica dell’articolo 36 della Costituzione spagnola per introdurre, finalmente, il voto femminile. Si produsse così uno dei momenti più controversi nella vita di Victoria, giacché, mentre Campoamor difendeva questo diritto per le donne, poiché sosteneva che queste avevano lottato tanto come gli uomini per ottenere la Repubblica, lei avrebbe preferito posporlo. In un’intervista del 1977 disse che conoscendo la situazione del suo Paese in quegli anni “le donne non avevano nessuna preparazione, il marito o il confessore erano coloro che avevano influenza sulla loro linea politica o morale, per tanto credevo che non fosse il momento di concedere il voto”. Dopo la votazione, la riforma del suffragio vinse con 161 voti a favore e 121 contro: le donne finalmente potevano votare. Come si aspettava Victoria Kent, il partito conservatore vinse le successive elezioni, le prime a suffragio universale, del 1933 e né lei né Clara Campoamor furono riconfermate come deputate.
Con lo scoppio della Guerra civile spagnola Victoria Kent fu mandata a Parigi per occuparsi dei bambini evacuati in seguito alla caduta del governo repubblicano. In quel momento, scoppiò la Seconda guerra mondiale, con l’ingresso dei tedeschi e Victoria non poté fare ritorno in Spagna. Fu allora che per motivi di sicurezza si rifugiò all’ambasciata del Messico, dove rimase per 10 mesi. Dopo quattro anni, quando fu liberata Parigi, si imbarcò finalmente per il Messico. La vicenda degli anni trascorsi in Francia è raccontata nell’unico libro pubblicato da Vittoria con il titolo Cuatros años en París.
In Messico fu professoressa di Diritto Penale all’Università e allo stesso tempo fondò la Scuola di formazione professionale del personale carcerario, dalla quale fu Direttrice due anni. Nel 1950 si trasferì a New York, dove collaborò con le Nazione Unite nella Sezione di Difesa Sociale, studiando le condizioni delle prigioni di America Latina. In questi anni fondò la «Rivista Ibérica».
Tornò in Spagna dopo la morte di Franco nel 1977, ma non rimase a vivere nel suo Paese natale. Ritornò a vivere a New York, dove morì il 26 settembre di 1987.