Nella Vienna del 1845, esattamente il 15 novembre, nasce una delle più grandi pittrici dimenticate dalla storia: il suo nome è Tina Blau. Tina Blau nasce in un ambiente famigliare di modeste condizioni. Tuttavia, suo padre, medico dell’esercito austro-ungarico, è il primo a credere nelle sue capacità di pittrice e ad aiutarla e supportarla nella sua stravagante decisione di fare dell’arte il proprio lavoro.
Durante gli anni di studi, Tina diventa allieva di numerosi artisti. I primi a indottrinarla sull’arte della pittura sono gli artisti August Schaeffer e Wilhelm Lindenschmit presso l’Accademia di Monaco di Baviera, dal 1869 fino al 1873. In questo periodo, Tina riesce a diventare una tra gli allievi preferiti di Lindenschmitt, un riconoscimento che le permette di avere nella residenza del proprio maestro un laboratorio personale.
Successivamente è Emil Jakob Schindler a impartire alla donna l’arte della pittura e a condividere con lei, a partire dal 1875 fino al 1876, lo studio di lavoro. Questo fino a quando un forte litigio riesce a incrinare il loro rapporto. Tuttavia, tempo dopo, presso la colonia artistica del castello di Plankenberg (vicino a Neulengbach), la situazione tra i due artisti si appiana e Tina torna a essere una sua allieva. La Blau comincia così ad avvicinarsi, con sempre maggior curiosità, alla pittura impressionista fino a diventarne una delle massime esponenti del movimento in Austria.
Dopo aver terminato il proprio periodo di studio, la donna comincia a viaggiare, visitando vari paesi tra i quali l’Ungheria, l’Italia, la Francia e i Paesi Bassi e, proprio in quest’ultima località, la donna dipinge una delle sue opere più famose, dal titolo Jew’s Street of Amsterdam. Dopo la conversione alla Chiesa Evangelica Luterana, Tina Blau sposa il pittore Heinrich Lang, artista specializzato in scene di battaglia. La coppia contrae matrimonio e nel 1889 decide di stabilirsi definitivamente a Monaco. In quello stesso anno diventa insegnante presso il Munich Artist’s Association, impartendo lezioni di pittura su nature morte e paesaggi. Ma l’insegnamento non appaga totalmente la sua anima e così Tina comincia a esporre le proprie opere presso varie mostre. La più importante per la sua carriera si svolge nel 1890, presso il Palace of Fine Arts.
Un anno dopo suo marito muore e Tina decide di trasferirsi a Vienna fino alla fine dei suoi giorni. Tuttavia, dopo svariati viaggi in Italia e in Olanda nel 1897, insieme a Olga Prager, Rosa Mayreder e Karl Federn, decide di dare vita all’Accademia Femminile Viennese, una scuola d’arte per sole donne in cui insegnerà fino al 1915. Inconsapevole che fossero gli ultimi mesi della propria vita, trascorre l’estate a Bad Gastein e solo in un secondo momento si reca presso un sanatorio di Vienna per un esame medico.
Tina Blau muore a Vienna per arresto cardiaco il 31 ottobre del 1916. Alla sua morte le viene data un “Ehrengrab”, nel Zentralfriedhof, ovvero presso il cimitero centrale di Vienna. L’Ehrengrab altro non è che un “Honor Grave”, più precisamente un epitaffio speciale che le città tedesche, austriache e svizzere, concedono agli uomini e alle donne che hanno donato lustro al loro territorio. L’artista, come detto sopra sconosciuta ai più, rappresenta ancora oggi con le proprie tele l’esempio lampante di come un semplice paesaggio possa avere la capacità di donare svariate emozioni al proprio spettatore. In genere nelle sue opere rappresenta soggetti rivolti di spalle o privi di volto e nel realizzare case, paesaggi o piccoli villaggi, la Blau usa un tratto intenzionalmente non definito che costringe lo spettatore a non soffermarsi sui dettagli, ma a cogliere e a immaginare la scena nella sua totalità e nella sua autenticità.