Henriette Davidson Avram fu un’informatica americana, esperta in linguaggi di programmazione che sviluppò per conto della Library of Congress, verso la fine degli anni Sessanta, il linguaggio internazionale per lo scambio dei dati bibliografici MARC (Machine Readable Cataloging), una vera e propria rivoluzione nel campo della biblioteconomia che consentì di sostituire i cataloghi cartacei delle biblioteche di tutto il mondo in cataloghi informatizzati e che cambiò radicalmente il sistema di catalogazione bibliografica usato fino a quel momento.
Nacque a Manhattan il 7 ottobre 1919, suo padre si occupava di distribuire sistemi per la vigilanza e sua madre era giornalista. Da giovane amava frequentare le biblioteche pubbliche di quartiere. Affascinata dall’idea di trovare una cura contro il cancro si iscrisse alla facoltà di Medicina dell’Hunter College dove seguì i corsi per un biennio.
Lasciò il College nel 1941, anno in cui sposò Herbert Mois Avram, mago della matematica, militare decorato della Marina degli Stati Uniti e campione di scacchi. Dopo la guerra, nel 1952 Henriette si trasferì con tutta la famiglia (nel frattempo la coppia aveva avuto tre figli) in periferia di Washington, dal momento che il marito fu assunto alla National Security Agency (NSA).
Henriette si iscrisse alla facoltà di Matematica della George Washington University e nello stesso anno iniziò a lavorare per l’NSA come il marito, diventando ben presto una delle prime donne al mondo programmatore di computer. A questo primo impiego ne seguì un secondo come analista di sistemi e programmatrice presso l’American Research Bureau e poi l’assunzione presso la seconda softwarehouse degli Stati Uniti: Datatrol. Fu proprio all’interno di questa società che si avvicinò al mondo delle biblioteche.
Henriette venne incaricata di riorganizzare il settore informatico della biblioteca dell’azienda, (proprio lei che non aveva nessuna formazione specifica in ambito biblioteconomico!), così per la prima volta si imbatté nelle regole e nei sistemi di catalogazione. Fu grazie a questo progetto che venne introdotta alla Library of Congress, dove nel 1965 fu assunta come analista di sistema presso l’unità informatica della Biblioteca.
Si avvicinò sempre di più all’idea della condivisione bibliografica, ossia alla possibilità di informatizzare le informazioni bibliografiche contenute nelle schedine cartacee dei cataloghi tradizionali a stampa e renderle accessibili, ma soprattutto condivisibili dall’intera comunità bibliotecaria. Partendo dalle schede bibliografiche cartacee, insieme al team che le fu affidato per questo lavoro, codificò ciascun elemento contenuto nella scheda come il titolo o l’autore di un singolo libro dividendolo in campi che il computer potesse riconoscere e “leggere” favorendo in questo modo la nascita di un concetto oggi quasi scontato ma per allora rivoluzionario: la catalogazione condivisa.
Il programma MARC, fu ideato nel 1968 e permise in breve tempo di conservare su nastri una quantità immensa di informazioni bibliografiche e memorizzare file di grandi dimensioni. Per queste sue caratteristiche nel 1971 fu implementato e divenne uno standard. Henriette Avram negli anni che seguirono si occupò di perfezionare il MARC e di organizzare seminari per promuoverne l’uso attraverso le biblioteche degli Stati Uniti. Si adoperò con l’American Library Association (ALA) e l’American National Standards Institute per far diventare il MARC uno standard internazionale.
Avram fu definita dai colleghi della Library of Congress la “figura chiave nell’automazione delle biblioteche e nel controllo bibliografico”. Fu collocata a riposo nel 1992 e nello steso anno si trasferì col marito nel Maryland. Ricevette molte onorificenze nazionali e internazionali in campo bibliotecario e le furono conferiti tre dottorati ad honorem. Suo marito Herbert morì il 15 gennaio 2006, Henriette lo seguì soli tre mesi dopo, sconfitta da un cancro il 22 aprile.