Amy Marcy Cheney Beach, pianista e compositrice, fu la prima donna americana a scrivere una sinfonia dal titolo Sinfonia Gaelica. Sua madre era pianista e notò da subito il grandissimo talento della figlia, ma disapprovava; sin dall’età di due anni Amy conosceva la scrittura musicale ed era in grado di improvvisare; a quattro compose il primo brano e a sette si esibì in pubblico, eseguendo brani di Handel, Beethoven, Chopin e composizioni proprie. La madre però continuava a ostacolare il prodigio, impedendo ad Amy di utilizzare il pianoforte; lei era così costretta a suonare le sue piccole composizioni su una tastiera immaginaria.
Quando aveva otto anni la famiglia si trasferì a Boston; Amy iniziò a prendere lezioni di pianoforte, armonia, contrappunto e composizione; a sedici anni debuttò come pianista solista con la Boston Symphony Orchestra.
Ma la sua vita cambiò direzione all’età di diciotto anni, quando si sposò con il noto fisico Henry Harris Aubrey Beach (le cui iniziali H.H.A. Beach diedero il nome a molte composizioni di Amy), più anziano di lei di venticinque anni, che la convinse a dedicarsi alla composizione, abbandonando così la carriera solistica, eccetto che per occasioni a scopo benefico o per presentare i suoi nuovi lavori.
Amy Cheney Beach compose una messa, una sinfonia, un’opera, concerti, sonate, musica corale e sacra, scrisse tante poesie, che musicò assieme a quelle scritte dal marito.
Di spirito profondamente romantico, il suo stile compositivo era ricco di creatività melodica e inattese sovrapposizioni ritmiche, al punto da richiamare talvolta le sonorità di Brahms e Rachmaninoff, ma anche armonie esotiche e tonalità che corrispondevano, nella sua poetica, a dei colori precisi (il mi era il giallo, il sol il rosso).
Alla morte del marito Amy riprese a esibirsi in concerto fino agli ultimi anni di vita, trascorsi in uno stato di salute inferma nel proprio appartamento di New York, dove morì per un attacco di cuore.